giovedì 2 settembre 2010
L'ADOZIONE
Poi tutti ci dicevano "vedi quelli: hanno adottato e poi hanno avuto il figlio naturale, pure quegl'altri..." noi ingenuamente all'epoca abbiamo detto "proviamoci...", nel 2004 tentiamo la prima idoneità all'adozione, ma il dolore in noi era ancora così forte che gli operatori del Distretto Sanitario ci consigliano di ritirare la damanda per l'adozione, pena un parere negativo...con rabbia seguiamo il consiglio, e saggiamente incominaciamo il nostro percorso di elaboarazione del dolore ed incominciamo a parlare fra di noi di quanto ci era sucesso in merito alla grazidanza mancata. Nel 2006 ritentiamo l'iter per l'idoneità all'adozione: sta volta passiamo l'esame e siamo ancora in attesa di una qualche risposta dopo un rinnovo d'idoneità...Per l'adozione nazionale abbiamo dovuto rinunciare alll'idea di un bambino sano, di età fra gli 0 e tre anni, senza rischio giuridico, caratteristiche a cui abiamo rinunciato progressivamente e quindi integrando continuamente la relazione per il Tribunale dei Minori (oviamente non ci siamo limitati alla città di Trieste, per quanto riguarda la richiesta d'adozione). Per l'internazionale invece, abbiamo rinunciato in quanto caratteristica di tutte le associazioni contattate, era di rinunciare a priori all'adozione nazionale, seconda era di denudarci ai loro occhi, metterci piegati a novanta gradi e lasciarci violentare nei nostri sentimenti, con l'unico fine di acettare in toto le loro richieste e condizioni senza nessuna critica ed obiezione da parte nostra. Vista la nostra formazione in ambito psicologico e la nostra ferma convinzione a non cadere nelle maglie perverse di un sistema che si nutre della sofferenza, da una parte di bambini senza o cumunque in gravi carenze d'affetto, e dall'altra di coppie adolorate dalla mancaza di gravidanze, abbiamo lasciato scadere il termine di un anno, previsto dalla legge italiana, per affidarci ad un ed un solo istituto per l'adozione internazionale...Abbiamo tentato anche l'adozione in Argentina, visto che Sol è anche cittadina argentina, ma i tempi di attesa sono comunque di 5 anni per l'adozione nazionale (l'Argentina non aderisce ai trattati internazionali di adozione) e poi, per la legge italiana si deve risiedere nel paese di origine del bambino per almeno due anni ad adozione avvenuta: totale 7 anni. Comunque i 5 anni si potevano tranquillamente aggirare con un quinto della cifra necessaria per l'adozione internazione (cifre ufficiali, che poi lievitano almento del 50%, lo abbiamo ascoltato dalle testimonianze di altre coppie adottive che hanno scelto l'adozione internazionale), con tanto di certificati di medici compiacenti, ovviamente una volta pagata la cifra richiesta non vi è alcuna garanzia di incolumità per il bambino...noi abbiamo preferito lasciare questo tipo di traffici illeciti ad altri, nonostante che in soli due anni avremmo potuto dare asilo ad un bambino.
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